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      Se il babbo ha codesta bottiglia, gliela paga quanto vole, chiedess'anco uno sproposito.
      - No, no, - dice il giovanotto, - de' quattrini i' nun n'ho bisogno. I' bramo che lei mi sposi, e accosì la bottiglia è sua.
      Fa la Principessa:
      - Su questo punto nun saperei [475] arrispondere insenza sentir prima 'l babbo. Se lui vede la bottiglia, pol essere che nun sia contrario. Me la lassi in nelle mani qualche minuto: i' vo di là a mostrargliela e riviengo in du' salti con la risposta.
      Insomma, doppo un po' di battibecco, il fratello mezzano gliela diede la bottiglia alla Principessa, che in un lampaneggio corse via e nun arritornò più; sicché, quasi a giorno, e che la conversazione 'gli era ita a casa, quel mammalucco di giovanotto steva lì 'mpalato 'n mezzo al salone a aspettare la vienuta della Principessa a riportargli la bottiglia e la risposta.
      In scambio apparse il solito servitore, che dice:
      - Ohé! che ci state a fare voi qui? Si serra 'l portone.
      Arrisponde il giovanotto:
      - I' ho dato alla figliola del Re un affaretto per mostrarlo a su' pa', e i' aspetto che me lo riporti.
      - Ma che affaretto? - bocia con superbia 'l servitore. - La Principessa nun ha bisogno d'affaretti, massime per lato d'un villanaccio par vostro. Via subbito, se nun vi garba un fiacco di legnate.
      E siccome viense in quel mentre un branco di soldati con un bastone 'n mano, il giovanotto dové brezzare alla lesta, se nun volse le costole rotte.
      E anco lui piagnette, ma troppo tardi, d'essere stato tanto bue, e nuscì dalla città poero 'n canna, nun sapendo addove sbattere 'l capo.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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