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      È mi' fratello maggiore: lui, forse, t'insegnerà meglio di me quel che ti convienga di fare per la salute della tu' anima.
      Dunque la mattina doppo il figliolo dell'Imperatore si rimettiede 'n viaggio, e nun fo insenza dimolto ammattimento e dimolta fatica, che gli rinuscì ripire per la costa d'un monte pieno di macigni e di pruni, che nemmanco le capre ci si sarebbano abbriccate con le su' quattro zampe, e lassù in una capannuccia di fogliame lui ci trovò un romito vecchio co' una barba bianca come la nieve e lunga quasimente da toccargli le ginocchia.
      Il romito, quando apparse 'l figliolo dell'Imperatore, si riscotette tra la temenza e la maraviglia, e scramò:
      - Chi sie' te, e che ci vieni a fare su per questa vetta? Son 42 anni che ci sto io, e nun è ma' successo che ci vedessi arrivare qualche cristiano. Che vo' tu?
      Dice il giovanotto:
      - I' viengo da parte del vostro fratello con questa lettera che qui, e quando vo' l'arete passata, i' nun ho più bisogno di farvi delle spiegazioni.
      Il romito pigliò la lettera, ma finito che lui ebbe di leggerla s'arrivolse al figliolo dell'Imperatore e gli disse:
      - Me ne sa male delle tu' disgrazie! I' nun son però capace di [486] rimediarle. Se 'l Papa non fa bono a battezzarti, 'gli è per l'affatto 'mpossibile a me, che a petto del Papa nun conto nulla 'n questo mondo.
      - Ma dunque, - scrama piagnendo il figliolo dell'Imperatore, - per me nun c'è scampo?
      Dice 'l romito:
      - Bada! i' ho un fratello che abita su negli Appennini e lo chiamano Padre Cesere, perché lui è stato frate; ma lui ora fa l'assassino per que' monti.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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