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      Rimani con meco. Perso per perso, qui te passerai la vita allegra: qui non manca nulla, e quel che manca si va a pigliarlo per amore o per forza in ne' paesi vicini e ne' lontani.
      Il figliolo dell'Imperatore a questa proposta nun disse di no, e diviense uno de' compagni del Padre Cesere, e siccome lui era di molto coraggioso e [487] 'struito, tutti gli volevano un gran bene; soltanto gli dispiaceva di vederlo ugni sempre pensieroso e afflitto. Poero giovanotto! Lui steva sempre in temenza del giorno che gli finivano i su' 18 anni.
      E difatto alla vigilia di quel giorno tremendo, in quel mentre che tutti erano a cena, a uno scappò detto, che gli erano a' dì tanti del mese; sicché il figliolo dell'Imperatore si lassò cascare per le terre urlando com'un disperato, e ci volse del bono e del bello a abbonirlo, e per sapere che male lui avessi.
      In ultimo scramò:
      - Domattina i' ho 18 anni e il diavolo deve vienire a portarmi via. Salvatemi, salvatemi dalle su' granfie!
      Fa il Padre Cesere:
      - Animo, giovanotto! Se 'gli è un destino il tuo, nun si pole scansare. A ugni mo', sarà quel che piace a Dio, e nun occorre strapazzarsi accosì. Ti menerò con meco a dormire stanotte, perché te nun stia solo, e po' domani si cercherà qualche rimedio. Poi anco essere che nun sia vero nulla che 'l diavolo t'abbia a portar via per l'appunto doman mattina.
      Sicché dunque il Padre Cesere se n'andiede in cambera con quel giovanotto un po' racchetato; ma nun gli rinuscì tavìa che lui pigliassi sonno, e lo sentiede sospirare e piagnere e svoltolarsi per il letto tutta quanta la notte.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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