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      E badi la tu' padrona, che 'l cagnolino nun è soltanto bello e scherzoso, ma ha pure delle virtù.
      E rivolto al cagnolino, scrama:
      - Buttami un anello di brillanti.
      E subbito 'l cagnolino aperta la bocca rigombitò l'anello di brillanti.
      Dice la camberiera:
      - Chieda, guài quel che lei brama 'n baratto, e se la padrona nun ci fa opposizione, si pole dare anco che si ritrovino d'accordo.
      Dice Petronio:
      - Gli avete a dire alla padrona, che lei mi meni a dormir con seco stanotte, e il cagnolino è suo. Lei acquista una gran fortuna con poca spesa.
      Gli sarebbe garbato pure alla camberiera un simile regalo a quel patto; ma come accade di tutte le donne, che fan sempre le viste d'essere schizzignose per finzione e alle prime le si tiengan su d'un palo per nun parere di cascar subbito, lei scramò:
      - La chiesta 'gli è dimolto ardita e sfacciata per la mi' padrona: ma siccome l'imbasciatore nun porta pena, accosì vo a dirglielo alla signora quel che lei domanda.
      E corse dall'Argia. Ci fu un po' di contrasto da cantambanchi tra la padrona e la camberiera, perché quella ficurò d'impermalirsi, abbeneché si struggessi d'avere 'l cagnolino con soltanto la fatica gustosa di dormire assieme al su' antico 'nnamorato, e la camberiera si sforzassi dalla su' parte a persuaderla a nun rifiutare 'l patto. Insomma, finirno bene, perché Petronio stiede una notte con l'Argia, l'Argia 'gli ebbe 'l cagnolino e la camberiera una mancia macicana.
      A bruzzolo poi Petronio se n'andiede pe' fatti sua, e nimo di casa l'aveva visto nentrare e nuscire, salvo che le du' donne.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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