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      Egli afferma che l'acqua è fatta pei pesci e che un gran controsenso fu quello dei vecchi Veneziani di piantarvisi entro.
      - Sarà un controsenso ora; ma non lo era una volta; - soggiunse la Clara - quando al di là del mare c'eran Candia la Morea e Cipro e tutto il Levante.
      - Oh per me, - ripresi io - starei sempre sul mare senza occuparmi di quello che possa essere di là.
      - Ma intanto pensa a star ben coperto e a guarire, demonietto - aggiunse il signor Lucilio. - Martino ti porterà dalla spezieria una boccettina d'acqua, buona come la conserva, e tu la prenderai un cucchiaio per volta ad ogni mezz'ora, hai capito?
      - Intanto ti aggiusteremo le cose colla mamma pel minor danno, - continuò la Clara - e giacché mi hai ripetuto che quella era la verità come l'avevi detta ieri sera, io spero che la ti perdonerà.
      Lucilio e la Clara uscirono, Martino uscí con loro per andarne alla spezieria; io mi rimasi col mio sudore colla mia sete e con una voglia sfrenata di veder la Pisana, ché allora non mi avrebbe piú importato se mi perdonavano o meno. Ma la fanciulletta non si fece vedere, e soltanto nel cortile udii la sua voce e quella degli altri ragazzi che strimpellavano ne' loro giochi; e siccome io aveva paura di esser veduto o prevenuto da Martino, o denunziato da alcuno dei fanciulli, non mi cimentai a vestirmi e scender nel cortile come ne aveva quasi volontà. Io stetti coll'orecchie intese e il cuore in tumulto che mi impediva quasi di udire. - Tuttavia di lí a un'ora intesi la Pisana gridare a perdifiato:


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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