Pagina (222/1253)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Io non so nemmeno dove sieno le montagne!
      - Eccole là - soggiunse il signore accennando fuori dalla finestra.
      Ma il castellano avea fatto i conti senza valutar la timidità eccessiva del prete. In alcuni esseri rozzi semplici modesti ma interi e primitivi, la timidità tien luogo alle volte di coraggio; e allora al Cappellano quel dover incominciare una vita nuova in paese nuovo con gente a lui sconosciuta, sembrò una fatica piú grave e formidabile di quella di morire. Era nato a Fratta, lí aveva le sue radici e sentiva che a sbarbicarlo di quel paese lo si avrebbe addirittura ammazzato.
      - No, Eccellenza - rispose egli con intonazione piú sicura che non avesse mai avuto per lo addietro. - Bisogna ch'io muoia a Fratta come vi sono vissuto; e quanto alla montagna se mi vi manderanno, dubito di giungervi vivo.
      - Or bene - riprese alzandosi il tirannello. - La vi arriverà morto; ma o in un modo o nell'altro io l'assicuro che il manutengolo dello Spaccafumo non resterà cappellano a Fratta. Questo le serva di regola.
      Ciò dicendo il nobile personaggio diede una grande scrollata di sproni sullo scalino del focolare, e uscí dalla canonica seguitato a capo basso dal prete. Costui gli fece un ultimo inchino quando lo vide salire a cavallo, e poi tornò dentro a sfogarsi colla Giustina che aveva origliato tutti i loro discorsi dietro la porta del cortile.
      - Oh, no, no che non la ficcheranno in montagna! - piagnucolava la donna. - È certo che gli capiterebbe male di andar tanto lontano!... E poi non sono qui le sue anime?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





Cappellano Fratta Eccellenza Fratta Spaccafumo Fratta Giustina