Pagina (339/1253)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La signora Correggitrice non usava tanta discrezione. Fino dalle prime sere le sue premure, le sue civetterie, le sue leziosaggini pel desiderato giovine di Fossalta aveano dato nell'occhio alla podestaressa, e alla sorella del Sopraintendente. Ma queste due alla lor volta s'eran fatte notare per la troppa stizza che ne dimostravano: insomma Paride frammezzo alle dee non dovette essere piú impacciato che Lucilio fra quelle dame; egli se ne spicciava col non accorgersi di nulla.
      V'avea peraltro un'altra signorina che forse piú di ogni altra e della Correggitrice stessa teneva dietro ai gloriosi trionfi di Lucilio, che non distoglieva mai gli occhi da lui, che arrossiva quand'egli se le avvicinava, e che non aveva riguardo di avvicinarsi a lui essa medesima per toccar il suo braccio, sfiorar la sua veste, e contemplarlo meglio negli occhi. Questa sfacciatella era la Pisana. Figuratevi! una civettuola di dodici anni non ancora maturi, un'innamorata non alta da terra quattro spanne! - Ma la era proprio cosí; e io dovetti persuadermene coll'onniveggenza della gelosia. La terza e la quarta volta che s'andò in casa Frumier io ebbi ad osservare un maggior studio nella piccina di adornarsi d'arricciarsi di cincischiarsi. Nessun abito le pareva bello abbastanza; nessun vezzo soverchio; nessuna diligenza bastevole per la lisciatura dei capelli e delle unghie. Siccome questa smania non l'aveva avuta né la prima né la seconda volta, cosí io m'immaginai subito che non fosse né per la solita vanità femminile né per essere ammirata dalle signore.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





Correggitrice Fossalta Sopraintendente Paride Lucilio Correggitrice Lucilio Pisana Frumier