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      Al loro soffio fatale una tempesta si sollevava dentro di me; una tempesta di desiderii, di rabbia, di furori, di lagrime. Oh meditatele bene queste due parole nelle quali si racchiude tutta la storia delle mie sciagure e delle mie colpe! Meditatele bene e poi dite se con tutta l'eloquenza della passione, con tutto il sentimento dei dolori sofferti, con tutta la sincerità del ravvedimento, potrei spiegarne l'orribile significato!... Io disprezzava ed amava!
      Riderete forse anco di questi due fanciulli che nel mio racconto la pretendono ad uomini: ma ve lo giuro una volta per sempre: io non vi ricamo di mio capo un romanzo: vo semplicemente riandando la mia vita. Ricordo a voce alta; e scrivo quello che ricordo. Scommetto anzi che se tutti vorrete tornar daccapo colla memoria agli anni della puerizia, molti fra voi troveranno in essi i germi e quasi il compendio delle passioni che poscia inorgoglirono. Credetelo a me; quello che si disse delle bambine che nascono piccole donne, si può dirlo anche degli uomini. La sferza del precettore e la cerchia obbligata delle occupazioni li tien domati generalmente fino ad una certa età. Ma lasciateli andare fare e pensare a lor grado; e tosto vedrete animarsi in essi, come nello spazio ristretto d'uno specchio ottico, tutta la varia movenza delle passioni piú mature. Io e la Pisana fummo lasciati crescere come Dio voleva, e come si costumava a que' tempi se pur non si ricorreva alla scappatoia del collegio. Da una cotal educazione circondata di esempi tristissimi, si formava quel gregge impecorito di uomini, che senza fede, senza forza, senza illusioni giungeva semivivo alle soglie della vita; e di colà fino alla morte si trascinava nel fango dei piaceri e dell'oblio.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





Pisana Dio