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      È contenta del suo contegno, delle sue maniere, de' suoi lavori? Si fa esperta nelle faccende casalinghe?
      Il Capitano imbeccato dalla Veronica rispondeva a tutto di sí; e poi torceva e ritorceva quei suoi poveri baffi, che a furia di esser toccati, stravolti, malmenati, s'eran ridotti, di neri, grigi, di grigi, canuti, e di canuti, gialli. Avevano il piú bel colore di zucchero filato che si potesse vedere; e soltanto la coda di Marocco, in merito della vecchiaia e dell'esser continuamente abbrustolita sul fuoco, aveva acquistato una tinta consimile. Marchetto aveva offerto al Capitano, per quella sola coda, la cessione di tutti i suoi crediti di gioco; e l'Andreini e il Cappellano affermavano che solo il valoroso Sandracca ed il suo nobile cane da ferma potevano gareggiare coll'alba nel colore del pelo. Questi ospiti perpetui del castello di Fratta eran divenuti sempre piú domestici e burloni, dopo la partenza della Contessa; e neppure il Cappellano pativa piú tanto la soggezione. Perfino i gatti della cucina avean perduto l'antica salvatichezza e s'accoccolavano fra le ceneri e sui piedi della compagnia. Un vecchio gattone soriano, grave come un consigliere, s'era legato di strettissima amicizia con Marocco: dormivano insieme in comunanza di paglia e di pulci, passeggiavano di conserva, mangiavano sullo stesso desco, e s'esercitavano alla stessa caccia, a quella dei sorci. Ma con molta discretezza e affatto signorilmente; si vedevano in essi i cacciatori dilettanti che si movevano per ingannar l'ora, e cedevano la preda al servidorame degli altri gatti e gattini della cucina.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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