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      Se avessi continuato a lusingarlo, avrebbe finito col disperarsi piú tardi; meglio è separarsi da buoni amici ora, finché il male è sanabile.
      - Sembra che questo male non sia tanto sanabile come tu credi. Forse tu non ci badi, ma egli ne soffre all'anima di vederti incapricciata del Venchieredo e noncurante di lui. La sua salute peggiora di giorno in giorno, ed io credo che la passione lo consumi.
      - Cosa dunque mi consiglieresti di fare?
      - Eh!... il consiglio è difficile; ma pur mi sembra che, giacché hai promesso di non maritarti col Venchieredo, dovresti romperla addirittura anche con questo.
      - Per rappiccarla con Giulio? - m'interruppe malignamente la Pisana.
      - Anche; se senti proprio di volergli bene - risposi io con uno sforzo violento sopra me stesso. - Ma ad ogni modo, separata che ti fossi da Raimondo, egli si affliggerebbe meno, e chi sa che anche senza il rimedio dell'amor tuo non giunga a guarire.
      La Pisana si raddrizzò accomodandosi i capelli sulle tempie e sorridendo accortamente. Ella credette che tutta quella mia manovra non tendesse ad altro che a liberare il campo da ambidue i pretendenti a mio totale benefizio.
      - Si potrà provare, purché tu mi aiuti - ella soggiunse.
      - Non so in che possa aiutarti: - le risposi - ieri sera anche senza di me facevi benissimo i tuoi soliti vezzi al Venchieredo: e non hai mostrato di accorgerti che io fossi tornato da Padova se non al mio entrar nella sala, per un lieve saluto.
      - Oh bella! e se avessi voluto vendicarmi della tua stessa freddezza?


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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