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      - Vedi - mi bisbigliava egli all'orecchio con un rabbioso scricchiolio di denti - vedi quel lesto ufficialino che tien sempre dietro alla Pisana, e saltella dal fianco di lei a quello del marito, ed ora si avvicina alla bella Beauharnais e le fa riverenza e le stringe il dito mignolo con tanta leggiadria?... Or bene, quello è il cittadino Ascanio Minato, di Ajaccio, un mezzo italiano e mezzo francese, un compaesano di Bonaparte, aiutante di campo del generale Baraguay d'Hilliers e alloggiato per ordine della Municipalità nel palazzo Navagero... Come vedi è un bel giovine, un brunetto svelto e di alta corporatura, pieno di brio di superbia e di salute; coraggioso, dicono, come un disperato, e spadaccino piú di don Chisciotte... Per giunta poi ha l'assisa del soldato che alle donne piace piú della virtù. Il vecchio Navagero che non vuol per casa damerini e cascamorti di Venezia ha ben dovuto sopportar in pace questo intruso d'oltremare. Il poveretto ha paura, e per non incorrere nel sospetto d'aristocratico o di misogallo sarebbe anche capace di lasciarsi... Basta!... È l'eroismo della paura e gli sta bene a quel visetto decrepito e bambinesco, chiazzato di giallo e di rosso come l'erba pappagallo. La signorina diventa francese ogni giorno piú; già ella ne cinguetta mezzo dizionario come una parigina, e temo che le parole piú interessanti le abbia già fatte entrare nel dialogo. S'intende già che l'ufficiale còrso non si degna dell'italiano... Io non parlo che italiano!... Figurati!


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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