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      Fidati ad essi: per mezzo loro avrai mie novelle poiché conto imbarcarmi prima di mezzodí, e non voglio vedere le nefandità di questo giorno. La casa ch'io comperai per duemila ducati ti resta in proprietà; ne ho già steso la donazione. Nello scrittoio troverai alcune carte che appartenevano a tua madre. Sono la sua eredità e la viene a te di diritto. Quanto alla tua sorte futura non ti do consigli, perché non ne abbisogni. Altri s'affida ancora alle speranze francesi ed emigra nella Cisalpina. Guarda il fatto tuo; e pensa sempre a Venezia; non lasciarti abbagliare né da fortuna né da ricchezze né da gloria. La gloria c'è quando si ha una patria; stima la fortuna e le ricchezze quando siano assicurate dalla libertà e dalla giustizia.
      - Non temete, padre mio - soggiunsi piuttosto commosso da queste raccomandazioni che per essere espresse a sbalzi e con un gergo piú moresco che veneziano non erano meno generose. - Penserò sempre a Venezia!... Ma perché non potrei partire con voi, ed esser partecipe dei vostri disegni, compagno delle vostre fatiche?
      - Ti dirò, figliuol mio: tu non sei abbastanza turco per approvare tutti i miei mezzi; io sono come un chirurgo che mentre opera non vuole intorno a sé donnicciuole che frignino. Non dico per insultarti; ma te lo ripeto, non sei abbastanza turco: questo può ridondare ad onor tuo; per me ci perderei la libertà d'azione che sola dà fretta alle cose di questo mondo. E un uomo di sessant'anni, Carlino, ha fretta ha fretta assai! D'altronde in questi paesi non c'è abbondanza di giovani robusti e ben pensanti come tu sei: va bene che restiate qui, se si ha da imparare a far da noi.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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