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      Ma cento milioni di miglia sopra quelle effimere battaglie, le stelle siedono eterne sui loro troni di luce; l'occhio le perde di vista talvolta e il cuore ne indovina sempre i raggi benigni, e ne sente e ne raccoglie l'arcano calore. O vita, o mistero, o mare senza sponde, o deserto popolato da oasi fuggitive, e da carovane che viaggiano sempre, che non giungono mai! Per consolarmi di te bisogna che io slanci il pensiero fuori di te; veggo le stelle ingrandirsi agli occhi delle generazioni venture; veggo il piccolo e modesto seme delle mie speranze, covato con tanta costanza, fecondato da tanto sangue da tante lagrime crescere in pianta gigantesca, empir l'aria de' suoi rami, e proteggere della sua ombra la famiglia meno infelice de' miei figliuoli! Oh non vivrň io sempre in te, anima immensa, intelligenza completa dell'umanitŕ! - Cosí pensa il giovane sul sepolcro dell'amico; cosí si conforta la vecchiaia nel baldanzoso aspetto dei giovani. La giustizia, l'onore, la patria vivono nel mio cuore, e non morranno mai.
      La stanchezza mi vinse, dormii alcune ore sullo stesso letto dove dormiva per sempre Leopardo; e il mio sonno fu profondo e tranquillo come sul seno della madre. La morte veduta cosí davvicino in simili sembianze nulla aveva d'orribile, o di schifoso; sembrava un'amica fredda e severa bensí, ma eternamente fedele. Mi destai per porgere gli estremi uffici all'amico, deporlo nel suo ultimo letto, e accompagnarlo per le acque silenziose all'isola di San Michele. Io invidio ai morti veneziani questo postumo viaggio; se un lontano sentore di vita rimane in essi, come pensa l'americano Pöe, deve giungere ben soave ai loro sensi assopiti il dolce molleggiar della gondola.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





Leopardo San Michele