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      L'amor mio non so, ma ben tutta me stessa io darei a chi tentasse questa illustre vendetta!... Tutta me gli darei col cieco entusiasmo d'una martire, se non colla voluttà di un'amante!... Vuoi invece sapere com'egli mi rispose?... S'attorcigliò dispettosamente il labbro superiore; poi si rimise alla buona e stendendomi la mano per una carezza ch'io rifiutai, balbettò a mezza voce: "Sei un'incantevole pazzerella!" Oh se mi avessi veduta allora!... Tutte le mie forze si condensarono in queste cinque dita, e gli stampai sulla guancia uno schiaffo cosí strepitoso che mia madre mio marito i servi e le cameriere accorsero al romore dalle stanze vicine... Il bell'ufficiale ruggí come un leone. Bugiardo!... con quel cuore di coniglio!... Egli corse colla mano alla spada ma si ravvide tosto vedendosi ritto coraggiosamente dinanzi il mio petto di donna: allora si precipitò fuori della stanza movendo intorno occhiate di furore e gesti di sfida. - "Che hai mai fatto?... Per carità! Guarda! Sei la rovina della casa! Bisogna tollerar il male per fuggir il peggio...". Ecco le parole con cui mia madre e mio marito mi ricompensarono; ma mio marito sopratutto mi moveva a schifo... Dire ch'egli era geloso!... "Ah io sono il cattivo augurio della casa?" io gridai. "Or bene cambierò casa e vi lascerò in pace!" E tosto uscii correndo senzaché alcuno mi trattenesse, e preso un zendado all'infretta nella mia camera, andai in traccia di mio fratello. Non sapevano dove fosse, lo credevano partito! Chiesi allora degli zii Frumier al loro palazzo.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





Frumier