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      È inutile il negarlo. La religione è per le donne il freno piú potente; come quella che domina il sentimento con un sentimento piú forte ed elevato. Anche l'onore non è freno bastevole, perché affatto nell'arbitrio nostro, e imposto a noi soltanto da noi stessi. La religione invece ha il momento della sua forza in un luogo inaccessibile agli umani giudizi. Essa ci comanda di non fare perché cosí vuole chi può tutto, chi vede tutto, chi punisce e premia le azioni degli uomini secondo il loro intimo valore. Non c'è scampo dalla sua giustizia, né sotterfugi contro i suoi decreti: non v'hanno rispetti umani, né doveri né circostanze che rendano lecito ciò ch'ella ha proibito assolutamente e per sempre. La Pisana sprovveduta di questo aiuto, con un'opinione molto imperfetta dell'onore, fu assai fortunata di arrestarsi alla premeditazione del peccato, senza consumarlo. Non voglio inferirne per lei un gran merito, poiché, lo ripeto, mi sembra ancora piuttosto miracolo che altro: ma debbo stabilire un fatto, e soddisfare anche di ciò la curiosità dei lettori. Mi si perdoni di trattare un po' alla distesa questa materia, perché racconto di tempi assai diversi dai nostri in tale argomento. Gli è vero che la differenza potrebbe essere piú nella vernice che nella cosa.
      La mattina dopo, non erano ancora le otto che la Pisana mi capitò in camera col caffè. Ella voleva, mi disse, fin dal primo giorno prendere le costumanze d'una buona e diligente massaia. I sogni innamorati della notte nei quali aveva perduto la memoria di tutte le mie afflizioni, la mezza oscurità della stanza protetta contro il sole già alto da cortine azzurre di seta all'orientale, le rimembranze nostre che ci sprizzavano fuori da ogni sguardo, da ogni parola, da ogni atto, la bellezza incantevole del suo visino sorridente, dove le rose si rincoloravano appena allora di sotto ai madori del sonno, tutto mi eccitava a rappiccar un anello di quella catena che era rimasta per tanto tempo sospesa.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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