Pagina (932/1253)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Lucilio mi avvisò da Milano di cotali mutamenti e con una certa livida rabbia che mi diceva assai piú che non osasse scrivere: certo egli s'aspettava che io rinunziassi al mio posto e che rifiutassi di servire un governo dal quale erasi allontanato ogni vero repubblicano. Io in verità ne sentii qualche voglia, e non tanto per la repubblica in sé, quanto perché il fervore repubblicano era ormai il solo incentivo di quelle mie ostinate speranze sopra Venezia per le quali soltanto m'induceva a durare negli uffici della Cisalpina. Ma avvenne allora un caso che mi stornò da cotale idea. Ricevetti nientemeno che la nomina d'Intendente, vale a dire Prefetto delle Finanze, a Bologna.
      Fosse che il nuovo governo mi giudicasse proclive alle sue massime d'ordine e di moderazione, o che mi ricompensassero del lavoro assiduo e utilissimo di quegli ultimi mesi, il fatto sta che la nomina io la ebbi e con mia grande sorpresa. Forse anco si abbisognava per quel posto d'un uomo laborioso attento infaticabile, e a cotal uopo fu creduto atto piú un giovane che un magistrato provetto. Io per me fui portato via da un tal delirio d'ambizione che per due o tre mesi non mi ricordai piú né di Lucilio né quasi anche della Pisana. Mi pareva già che il Ministero delle Finanze mi sarebbe toccato alla prima occasione; e una volta là in alto, chi sa?... Il cambiar poltrona è impresa sí agevole quando si è tutti insieme in una stessa sala! Pensava alle antiche lusinghe di mio padre e non le trovava piú né strane né irragionevoli; soltanto quella presidenza decennale di Bonaparte mi angustiava un poco, e per quanto fossi temerario non giunsi, lo confesso, nemmeno in sogno a spuntarla con lui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





Milano Venezia Cisalpina Intendente Prefetto Finanze Bologna Lucilio Pisana Ministero Finanze Bonaparte