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      ... Colla miseria intorno, con due figliuoli garzonetti, col fratello quasi impotente, ella voleva tuttavia abbandonar tutto, e venir a soffrire, a morire con voi. Vostro cognato la dissuase mostrandole che il viaggio di lei non vi recherebbe nessun vantaggio, e molti invece la sua fermata pel vantaggio dei figli. Ella si rassegnò e fu beatissima di sapere come io m'esibiva a tentar ogni via di salvarvi, e mi confidava molto pei validi patrocinii che aveva. Venni qui; ogni vostra grazia la dovete alla graziosa intercessione della signora Principessa; ma perché Iddio ha voluto affliggervi d'un'altra sventura che non è in poter suo di alleggerirvi, eccomi qui io, che mi tengo superba della confidenza in me riposta da vostra moglie, e che vi sarò amica, guida se mi compatirete, e in ogni caso poi infermiera!
      - Pisana, voi siete troppo modesta - prese allora a dire la Principessa - le vostre intercessioni hanno potuto a Napoli tanto e quanto le mie. Se io ho piegato le volontà, voi avete saputo convincere i cuori.
      - Oh, tutte due voi siete le mie migliori benefattrici! - io sclamai. - La mia vita non avrà spazio bastante per provarvi se non altro a parole la mia riconoscenza.
      - Ci sono di troppo le cerimonie - soggiunse la Principessa. - Ora attendiamo a qualche cosa di piú utile. Domani dovete partire per un lungo viaggio, e vi sarà necessario pensarvi a tempo onde nulla vi manchi.
      Infatti quell'ottima signora, benché la sua fortuna non fosse molto splendida, m'avea preparato un baule pieno di quanto poteva abbisognarmi; né a me rimase nulla a desiderare, eccettoché un modo qualunque per provarle la mia gratitudine.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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