Pagina (4/483)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      né di voti si duol, ma dell'oltraggioche al sacerdote fe' poc'anzi Atride,
      che francargli la figlia ed accettarneil riscatto negò. La colpa è questa
      onde cotante ne diè strette, ed altrel'arcier divino ne darà; né pria
      ritrarrà dal castigo la man grave,
      che si rimandi la fatal donzellanon redenta né compra al padre amato,
      e si spedisca un'ecatombe a Crisa.
      Così forse avverrà che il Dio si plachi.
      Tacque, e s'assise. Allor l'Atride eroeil re supremo Agamennón levossi
      corruccioso. Offuscavagli la grandeira il cor gonfio, e come bragia rossi
      fiammeggiavano gli occhi. E tale ei primasquadrò torvo Calcante, indi proruppe:
      Profeta di sciagure, unqua un accentonon uscì di tua bocca a me gradito.
      Al maligno tuo cor sempre fu dolcepredir disastri, e d'onor vote e nude
      son l'opre tue del par che le parole.
      E fra gli Argivi profetando or cianciche delle frecce sue Febo gl'impiaga,
      sol perch'io ricusai della fanciullaCrisëide il riscatto. Ed io bramava
      certo tenerla in signoria, tal sendoche a Clitennestra pur, da me condutta
      vergine sposa, io la prepongo, a cuidi persona costei punto non cede,
      né di care sembianze, né d'ingegnone' bei lavori di Minerva istrutto.
      Ma libera sia pur, se questo è il meglio;
      ché la salvezza io cerco, e non la mortedel popol mio. Ma voi mi preparate
      tosto il compenso, ché de' Greci io solorestarmi senza guiderdon non deggio;
      ed ingiusto ciò fôra, or che una tantapreda, il vedete, dalle man mi fugge.
      O d'avarizia al par che di grandezzafamoso Atride, gli rispose Achille,
      qual premio ti daranno, e per che modo


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483

   





Atride Crisa Dio Atride Agamennón Calcante Argivi Febo Clitennestra Minerva Greci Atride Achille