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      confidati assalîr l'alta muragliaper diroccarla. E già divelti i merli
      delle torri cadean, già le berteschesi sfasciano, e le leve alto sollevano
      gli sporgenti pilastri, eccelso e primofondamento alle torri. Intorno a questi
      travagliansi i Troiani, ampia sperandoaprir la breccia. Né perciò d'un passo
      s'arretrano gli Achei, ma di taurinetarghe schermo facendo alle bastite,
      ferìan da quelle chi venìa di sotto.
      Animosi dall'una all'altra torrel'acheo valor svegliando ambo frattanto
      scorrean gli Aiaci, e con parole or dureor blande rampognando i neghittosi,
      O compagni, dicean, quanti qui siamoprimi, secondi ed infimi (ché tutti
      non siamo eguali nel pugnar, ma tuttinecessari), or gli è tempo, e lo vedete,
      d'oprar le mani. Non vi sia chi pieghidunque alle navi per timor di vana
      minaccia ostil, ma procedete avanti,
      e l'un l'altro incoratevi, e mertateche l'Olimpio Tonante vi conceda
      di risospinger l'inimico, e rottoinseguirlo fin dentro alle sue mura.
      Sì sgridando, animâr l'acheo certame.
      Come cadono spessi ai dì vernalii fiocchi della neve, allorché Giove
      versa incessante, addormentati i venti,
      i suoi candidi nembi, e l'alte cimedelle montagne inalba e i campi erbosi,
      e i pingui seminati e i porti e i lidi:
      l'onda sola del mar non soffre il velodelle fioccanti falde onde il celeste
      nembo ricopre delle cose il volto;
      tale allor densa di volanti sassila tempesta piovea quinci da' Teucri
      scagliata e quindi dagli Achivi; e immensosorgea rumor per tutto il lungo muro.
      Ma né i Troiani né l'illustre Ettorre
      n'avrìan le porte spezzato e le sbarre,


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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483

   





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