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      pon la saggezza che i mortai governae le città conserva; e sànne il prezzo
      chi la possiede. Or io dirò l'avvisoche mi sembra il miglior. Per tutto, il vedi,
      ti cinge il fuoco della guerra. I Teucri,
      con magnanimo ardir passato il muro,
      parte coll'armi già dan volta, e partepugnano ancor, ma pochi incontro a molti,
      e spersi tutti fra le navi. Or dunquetu ti ritraggi alquanto, e tutti aduna
      qui del campo i migliori, e delle coseconsultata la somma, si decida
      se delle navi ritentar si debbal'assalto, ove pur voglia un qualche iddio
      darne alfin la vittoria, o se più tornil'abbandonarle illesi. Il cor mi turba
      un timor che non paghi oggi il nemicoil debito di ieri. In quelle navi
      posa un guerrier terribile, che all'armiper mia credenza desterassi in breve.
      Piacque ad Ettorre il salutar consiglio,
      e d'un salto gittandosi dal carrogridò: Polidamante, i più gagliardi
      tu qui dunque rattien, ch'io là ne vadoa raddrizzar la pugna, e dato ai nostri
      buon ordine, farò pronto ritorno.
      Disse, e ratto partì con elevatocapo, sembiante ad un'eccelsa rupe,
      e volando chiamava alto de' Teucri
      e delle schiere collegate i duci,
      che tosto, udita dell'eroe la voce,
      alla volta correan del Pantoìde
      Polidamante del valore amico.
      Di Dëìfobo intanto e del regaleEleno e dell'Asïade Adamante
      e dell'Irtacid'Asio iva per tuttoqua e là tra i primi combattenti Ettorre
      dimandando e cercando. Alfin gli avvennedi ritrovarli, ma non tutti illesi
      né tutti in vita, ché domati alcunidal ferro acheo giacean nanti alle poppe
      cadaveri deformi, altri tra il muro


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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483

   





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