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      renderai Sarpedon, bada che posciadel par non voglia più d'un altro iddio
      alla pugna sottrarre il proprio figlio;
      ché molti sotto alle dardanie murastan nell'armi a sudar figli di numi,
      a cui porresti una grand'ira in seno.
      Ché s'ei t'è caro e lo compiagni, il lascianella mischia perir domo dall'asta
      del figliuol di Menèzio: ma desertodall'alma il corpo, al dolce Sonno imponi
      ed alla Morte, che alla licia genteil portino. I fratelli ivi e gli amici
      l'onoreranno di funereo ritoe di tomba e di cippo, alle defunte
      anime forti onor supremo e caro.
      Disse; e al consiglio di Giunon s'attennedegli uomini il gran padre e degli Dei,
      e sangue piovve per onor del carofiglio cui lungi dalle patrie arene
      ne' frigii campi avrìa Patroclo ucciso.
      Già l'uno all'altro si fa sotto e sonoalle prese. Patròclo a Trasimèlo,
      di Sarpedonte valoroso auriga,
      trapassò l'anguinaglia, e lo distese.
      Mosse secondo Sarpedonte, e in fallola grand'asta vibrò, che trasvolando
      la destra spalla a Pèdaso trafisse.
      Si riversò sbuffando in su l'arenail trafitto cavallo, e dal ferino
      petto l'alma si sciolse gemebonda.
      Visto il compagno corridor distesogli altri due costernârsi, e a calci, a salti
      diersi; il timone cigolò; confuseimplicârsi le briglie. Ma riparo
      l'intrepido vi mise Automedonte,
      che rapido insorgendo, e via dal fiancosguäinata la lunga acuta spada
      tagliò netto al giacente le tirelle,
      e fu l'opra d'un punto. Entrambi allorarassettârsi i corsieri, e raddrizzârsi
      al cenno della briglia obbedïenti.
      E qui di nuovo alla crudel tenzonesi spinsero i campioni, e pur di nuovo


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Iliade
di Homerus (Omero)
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