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      Il pathos nostalgico del romanticismo tedesco delinea a ritroso un'utopia politica che si è realizzata solo in Grecia ed illustrata già nella profezia che Tiresia annuncia a Ulisse. E infine Wanderer… e il ricordo riporta ricco bottino di titoli, di personaggi, di immagini, di temi musicali.
      Inquadrati questi termini nel periodo in cui sono sorti e nei richiami che spontaneamente suggeriscono, spiegano la compresenza di romanticismo e classicismo. I poeti abbandonate le imitazioni, gli artifici, i canoni letterari consacrati dalla tradizione e guidati dal proprio "genio", coniugano senso e sentimento, significato e impulso creativo, sensibilità (Empfindsamkeit) e energia vitale, dilaceramento (Zerrissenheit) e armonia, titanismo e elevazione spirituale, afflato entusiastico e demoniaco, notturni e Inni al sole, creano e innovano l'estetica letteraria, ispirandosi ai poeti "primitivi" che col "genio della lingua" hanno espresso il "genio di un popolo": Omero, Ossian Shakespeare. La lingua non è solo convenzione, ma espressione poetica e "vocabolario di istituzioni" sociali e proprio per mezzo della lingua, del continuo comunicare un popolo giunge alla coscienza di sé, alla propria identità storica, a una visione e conoscenza del mondo. Herder e Vico, in modo indipendente uno dall'altro, si incaricheranno di illustrare questa estetica nuova e dirompente(12).
      Johann Heinrich Voß lavorò alla traduzione dell'Odissea dal 1781 fino alla sua morte (1826), rielaborandola continuamente, mentre la filologia classica offriva agli studiosi edizioni critiche rigorose e affidabili; giungevano anche nelle biblioteche universitarie italiane le edizioni stereotipe di Lipsia.


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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





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