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      Indi, mescendo il vino in aurea tazza,
      Propinava e movea queste paroleA Palla, figlia dell'Egìoco Giove:
      ? 43 "Implora, Ospite, il Re dell'Oceàno, 60
      Perocché, giunto qui, t'avvieni al tempoDel convito a lui sacro. A fine tratti,
      Come si addice, i libamenti e i prieghi,
      Porgi a questo garzon ricolmo il nappoDel soave licor, sì ch'egli ancora 65
      Adempia al rito; ché pregar gli Eterni
      Ben cred'io ch'ei vorrà: gli umani tuttiHanno mestier della celeste aìta.
      Di te giovane più, d'età èmmi eguale;
      Quindi pria porgo a te quest'aureo nappo." 70
      ? 51 Detto, in man lo gli diè. Gioìa Minerva
      Che l'eroe giusto e saggio a lei prim'abbiaDe' libamenti il nappo aureo proferto.
      Tosto molte Ella alzò preci a Nettuno:
      ? 55 "Odi, o tu che la terra intorno cingi, 75
      Nettun possente; e non prendere a sdegnoDi adempiere de' tuoi supplici 'l vóto.
      Gloria a Nèstore in prima ed a' suoi figliConcedi, e graziosa indi mercede
      Dell'inclita ecatombe a' Pili tutti. 80
      A Telèmaco inoltre, ed a me assentiIn Ìtaca redir, dopo che avremo
      Fornito ciò per cui sul ratto legnoA queste sacre a te sponde arrivammo."
      ? 63 Sì disse orando, indi libò e la coppa 85
      Gemina al buon Telèmaco porgea,
      Che del par supplicò. Come i donzelliTolsero al fuoco le arrostite carni,
      Le compartîro a' convitati e questiGustâr le dapi della mensa illustre. 90
      Della fame e del ber spento il desìo,
      Primo a dir tolse il Cavalier Nelide:
      ? 69 "Interrogare or gli ospiti si addice,
      Che il cibo ha confortato: O forestieri,
      Chi siete, onde venite e qual vi spinse 95


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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





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