Pagina (61/437)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Onor fece d'esequie e di sepolcro; 380
      Ma quando il bruno ei pur mare solcandoCo' suoi legni correva e già all'eccelso
      Capo della Malèa facéasi appresso,
      Allor gli destinò Giove 'l viaggioOrrendo: gli avventò striduli vènti 385
      Che in alto sollevâr le tumid'onde,
      Tanto che si agguagliavano a montagne.
      Là disperse le navi e parte a Creta,
      Alle correnti del Giàrdano intorno,
      Dove i Cidoni albergano, sospinse. 390
      Liscia ed alta protèndesi al confineDi Gòrtina, sul mar fosco, una rupe;
      Là cacciando i marosi Àustro di forza,
      Del promontorio Festo al lato manco,
      Piccola roccia li vi arresta e frange. 395
      Quivi l'armata urtò: campâro a stentoGli uomini, ma dal mar fiero cacciati,
      Contro gli scogli si fiaccâro i legni.
      Pur cinque navi dall'azzurra proda,
      D'Egitto in riva il vento e 'l mar spingea, 400
      Mentre là Menelao con queste erravaAccumulando vettovaglie ed oro,
      Tra genti di favella altra, gli empieaEgisto la magion d'orribil lutto:
      Trucidò Agamennón, sott'aspro giogo 405
      Il popolo domò; per ben sett'anniAlla ricca Micene il freno impose;
      Ma l'ottavo anno, reduce d'Atene,
      Sorvènnegli funesto il divo Oreste
      Che quell'infame traditor spegnea, 410
      Che ucciso il genitore inclito gli ebbe.
      Poscia che l'immolò, diede agli Argivi
      La cena sepolcral per l'odiosaMadre e 'l codardo parricida Egisto.
      Il dì medesmo, Menelao sorgiunse, 415
      Adducendo con sé tante ricchezze,
      Di quante ne patìan le navi 'l pondo.
      Ma tu, mio caro, non errar gran tempoLungi dalle tue case, abbandonando
      Le tue dovizie a que' ribaldi in preda, 420


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





Malèa Giove Creta Giàrdano Cidoni Gòrtina Festo Egitto Menelao Agamennón Micene Atene Oreste Argivi Egisto Menelao