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      Le collocò. Dapi squisite e varie 105
      Pose la genitrice in un canestroEd in otre caprigno il vin le infuse;
      Indi alla figlia che salì sul carroDiede in ampolla d'òr liquida oliva,
      Perché profumi sé con le donzelle 110
      Che la seguìan, preso che avranno il bagno.
      Tolta la sferza e le lucenti briglie,
      Nausìcaa flagellò, sospinse al corsoLe mule; alto rumor sotto i lor passi
      Irrompendo levâr; senza far sosta, 115
      Distésersi e portâr le vesti ad unaCon la fanciulla; né lei sola: appresso
      Di conserto le gìan non poche ancelle.
      ? 85 Ratto giunser del fiume alle bell'onde,
      A' marmorei lavacri, ridondanti 120
      D'acqua limpida, sì che d'in su i panniLe disperate macchie anco tergea.
      Sciolser le mule e lungo il vorticosoFiume cacciârle a pascer la dolce erba;
      Tolti indi di lor man dal carro i panni, 125
      Li tuffâr nella bruna onda ed in largheFosse le ricalcâr con presto piede,
      Spinte da ricrescente emolo ardore.
      Detersi e mondi lungo il marin lido,
      L'uno appo l'altro stéserli, ove il flutto 130
      Le pietruzze pulìa. Preso indi 'l bagno,
      Profumârsi d'essenze e lungo il margoDel fiume si cibâr, pur aspettando
      Che a' rai del Sol si asciughino le vesti.
      Del cibo estinto il desiderio, diêrsi, 135
      Deposti i veli, della palla al gioco;
      Nausìcaa bella dalle nivee bracciaTra di lor intonava una canzona.
      Come Diana faretrata incedeNe' gioghi del Tàigeto o in Erimanto, 140
      Quando i rapidi cervi ed i cinghialiPiàcesi a saettar, schérzanle intorno
      Le ninfe agresti, dell'Egìoco prole,
      Nova piòverle in cor sente dolcezzaLatóna, ché del capo e della fronte 145


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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





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