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      Sulla cenere. Tutti ammutolîro. 210
      Alfin ruppe 'l silenzio il vecchio eroeEchenčo, di maggior tempo degli altri;
      Facondo dicitor, che nella menteFece tesoro di memorie antiche.
      Tenero dell'onor del natěo loco, 215
      Ad Alcěnoo si volse e sě gli disse:
      ? 159 "Certo bello non č, né ti si addiceChe accanto al focolar l'ospite sieda
      Sulla cenere; qui ciascuno aspettaIl tuo comando e del parlar si affrena. 220
      Or via, levalo su, fa' che si assidaD'argentee borchie sovra un seggio adorno;
      Indi prescrivi ai banditor, che i nappiCoronino di spume, acciň per noi
      Si libi al Folgorante che pur sempre 225
      I venerandi supplici accompagna;
      La dispensiera di serbate dapiImbandisca indi all'ospite la cena."
      ? 167 Stese d'Alcěnoo Re la sacra possa,
      Udito questo, al degno eroe la destra, 230
      Dal focolare il sollevň ed il poseSovra lucido seggio, rimovendo
      Laodamante, intrepida sua prole,
      Che sedévagli accanto e che oltremodoAl paterno suo core era diletto. 235
      Da un vaso d'oro, nel bacil d'argento,
      Tosto alle mani gli versň l'ancellaLimpide linfe e gli distese accanto
      Desco polito, su cui bianchi paniE copia di riposte alme vivande 240
      La veneranda dispensiera impose.
      Dal cibo in questa e da' licor confortoA voglia sua prendeva Ulisse. Allora
      Il forte Alcěnoo al banditor impose:
      ? 179 "Pontňnoo, versa il fervido Ličo 245
      Nell'urna e 'l mesci nel palagio a tutti,
      Acciň per noi si libi al Fulminante,
      Che i venerandi supplici accompagna."
      ? 182 Detto, il dolce licor Pontňnoo mesce,
      Cominciň dalla destra; a tutti quanti 250


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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





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