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      Di seguitarla ingiùnsemi Ella stessa 410
      Con le fantesche; pur mi guardai sempreDall'obbedirle, vinto dal rispetto
      Che nel cor mi spirò, non che da temaChe me veggendo, d'ira t'accendessi;
      Perocché noi mortali in sulla Terra, 415
      Preda dell'ombre siamo e del sospetto."
      ? 309 "Non chiudo, o forestier, nel petto un'almaChe di leggier a stolta ira s'infiammi,
      - Alcìnoo ripigliò - vuòlsi a tutt'altre,
      Le sante d'onestà léggi preporre. 420
      Deh! piaccia a Giove sommo, a Febo, a Palla,
      Ch'uom tale qual se' tu, che a' miei concordiVolge in mente i pensier, mia figlia impalmi,
      Mio genero si chiami e qui rimanga!
      Un palagio e dovizie ampie otterresti, 425
      Piacendoti restar; ma de' Feaci
      Nullo ti riterrà contro tua voglia:
      Ché tal proposto avrìa Giove in dispetto.
      Quanto al tuo dipartir, tutto fia in puntoAll'indimani. Ora che il sai, t'acqueta, 430
      Vincer dal sonno làsciati e riposa;
      Rotto indi fia co' remi il mar tranquilloDai nocchier, per condurti al suol natìo,
      Od ovunque t'aggrada e fosse ancoraAl di là dell'Eubèa, che in lontananza 435
      Grande dicon, di noi, que' di mie gentiChe vìderla, quand'hanno ivi condotto
      Il biondo Radamànto, appresso a Tizio
      Della Terra figliuol. Quel dì medesmoFornir senza fatica il gran viaggio, 440
      E fecero al natìo loco ritorno.
      Vedrai tu stesso, come son perfetteLe mie navi ed i giovani possenti,
      Co' remi a lanciar su l'equoree spume."
      ? 329 Detto, esultò l'eroe, gli occhi e le palme 445
      Levando al Ciel: "Oh! Giove padre - esclama -,
      Tutto che disse, fa' che a pien m'adempia


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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





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