Pagina (227/437)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dal popolo otterremo indi 'l compenso;
      Non egual fôra a tanto pondo un solo."
      ? 16 Plauso fêro a quel detto, indi a colcarsi 20
      Tutti ne' loro alberghi si avviâro.
      Come rosea nel Ciel fulse l'Aurora,
      Vèr la nave avacciàvansi col bronzo,
      D'uom forte adornamento. Il Re medesmoIto alla nave, sotto i banchi 'l mise, 25
      Non forse alcun de' rèmigi si offenda,
      Quando darà ne' remi. Al real tetto,
      Onde apprestar la cena, ìvano i prenci.
      ? 24 Il Re forte immolò per onorarliUn tauro a Giove che di negri nembi 30
      S'avvolge e regge l'universo. InceseL'anche, giulivi celebrâro il prandio
      Dilettoso; tra lor cantando gìaDemòdoco, il divin vate, in gran pregio
      Dalle genti tenuto. Ma sovente 35
      Al risplendente Sol volgea lo sguardo,
      Pur aspettando ch'ei tramonti, Ulisse;
      Cotanta del redir brama il pungea!
      Quale a villano che cenar desìa,
      Poiché l'intero dì sul terren duro 40
      Tràssergli i negri tori il forte aratro,
      Giunge gradito il tramontar del Sole,
      Ché al pasto della sera allor si avvia,
      Benché sotto tremar senta il ginocchioDell'ostinato faticar già stanco; 45
      Non altrimenti si rallegra Ulisse,
      Cader veggendo in occidente il Sole.
      Tosto a' Feaci, nel remeggio insigni,
      Drìzzasi e più che ad altri al Re favella:
      ? 38 "Alcìnoo Re, tra queste genti illustre, 50
      Compiuti i libamenti, al natìo locoRimandatemi illeso e 'l Cielo sempre
      Vi guardi; i vóti del mio cor son pieni,
      La scorta e' cari doni. E piaccia a' Numi
      Che mi tornino a pro; che saggia e fida 55
      Trovi nella magion la donna miaE giocondi di vita e di salute


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





Plauso Ciel Aurora Il Re Giove Sol Ulisse Sole Ulisse Sole Feaci Cielo Numi