Pagina (307/437)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Letizia abbonda. Restan le sostanzeNe' lor palagi, intatte: il brun Lièo
      E di Cèrere i doni, ove si tragga 660
      De' servi 'l vitto; ed essi in queste soglieTutti i giorni imperversano, e di buoi,
      Non che di pingui pecore e di agnelle,
      A far macco si danno; e pasteggiandoTracannan del più puro impunemente, 665
      Sì che il tutto consùmasi; non havvi,
      No, non havvi un eroe pari ad Ulisse
      Che di questa magion respinger vagliaL'orribile sterminio. Ah! se mai riede,
      Se mai calca del piè le patrie sponde, 670
      Tosto col figliuol suo da' que' ferociOltraggiator trarrà piena vendetta."
      ? 541 Com'Ella tacque, sternutò di forzaTelèmaco e fremìo la casa intorno.
      Penèlope sorrise incontinente 675
      Va' - soggiunse ad Eumèo -, qui lo straniereAlla presenza mia fa' che si adduca.
      Non vedestù, che a tutto ch'io diceaSternutò 'l figliuol mio? Certo non dubbia
      De' Proci, tutti quanti, è omai la morte: 680
      Niun alla Parca sfuggirà. Or tu questoOdi e in tua mente, ben addentro, imprimi.
      Se m'accerto che il vér dice egli in tutto,
      Il vestirò di tunica e di manto,
      Sì che egli andrà di vesti belle adorno." 685
      ? 551 Mosse il pastor, e stàndogli a rincontro:
      Ospite padre - disse -, la prudenteMadre del buon Telèmaco ti chiama;
      Desìo le punge il cor, d'interrogartiD'Ulisse, benché duol fiero l'opprima. 690
      Se verace il tuo dir conosca a pieno,
      Tunica e manto avrai, di che bisogni.
      Per la città poscia accattando, il ventrePascerai; chi vorrà, largo ti fia."
      ? 560 E 'l paziente Ulisse: "Eumèo - riprese -, 695
      Sincero il vér udrà da me la saggia


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





Lièo Cèrere Ulisse Com'Ella Eumèo Proci Parca Mosse Telèmaco Ulisse Ulisse