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      (Che tutte caccia l'egre cure in bando, 70
      Solvendo i membri) dell'eroe s'indonna.
      Ma di repente si destò, si assiseSopra il soffice letto e diè in gran pianto
      L'orrevol sua consorte, e come saziaDel lungo lagrimar l'alma sentìo, 75
      Ad Artèmide alzò questa preghiera:
      ? 61 "O venerabil Dea, prole di Giove,
      Deh! vibra in questo petto un de' tuoi straliEd ancìdimi or ora! o turbin fiero
      Rapìscami per l'aria e mi sommerga 80
      Dell'Ocèan retrogrado nell'onde.
      Così preda già fûr delle tempesteLe Pandàridi, a cui l'ira de' numi
      La genitrice féa morire e 'l padre:
      Nella magion paterna abbandonate, 85
      Orfanelle rimasero; nutrìlleDi dolce mèle, di rappreso latte,
      Di soave Lièo l'alma Ciprigna;
      Giuno diè lor di soverchiar nel senno,
      Non che in beltà le donne tutte; insigni 90
      Forme di maestade Àrtemi, e dotteNe' leggiadri lavor le féo Minerva.
      Come s'addusse là sul vasto Olimpo
      Vènere a dimandar floride nozzePer le care fanciulle al Sir de' tuoni, 95
      (Nume che tutto sa, che de' mortaliGli eventi ottimi o rei, volge e governa)
      Ecco rapîr di subito le Arpie
      Quelle misere, e diêrle al fier servaggioDelle odiose Erinni. Ah! voi, Celesti, 100
      Struggétemi del pari, o tu Diana
      Dall'aureo crin, mi fiedi, acciò riveggiaUlisse anco ne' regni atri d'Averno,
      Né d'uom di lui minor l'animo allegri.
      Sopportabile è 'l mal, quand'altri, afflitto 105
      Da grave affanno, passa i giorni in pianto,
      Pur che la notte il riconforti 'l sonno;
      Perocché quando le pupille adombra,
      Del ben, del mal tutte membranze estingue.
      Me con sogni bugiardi un nume avverso 110


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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





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