Pagina (412/437)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      640
      ? 510 Ed il garzon: "Vedrai, se ciò t'aggrada,
      O padre amato, che da' maggior miei,
      Come tu il m'accomandi, io non traligno."
      ? 513 Laerte giubilò: "Qual dì fia questoPer me, numi del Ciel? Pur viva gioia 645
      Il cor m'inonda: per desìo d'onoreContendono tra lor figlio e nipote."
      ? 516 Qui Palla gli si accosta. "Arcesiàde!
      O de' compagni miei tutti 'l più caro,
      Alza alla Diva dallo sguardo azzurro 650
      I vóti, e al suo gran padre; e la lung'astaPalleggiata, di subito l'avventa."
      ? 520 Ringagliardito da quel dir Laerte,
      Orò a Minerva, e palleggiata l'astaDi lung'ombra, scagliolla e colpì Eupite 655
      Nel mezzo all'elmo. Non sostenne il rameL'impeto fier della ferrata punta
      Che fuor fuor trapassò. Con fragor caddeEupite e l'armi gli sonâro intorno.
      Qui piombâr sulle file antesignane 660
      Ulisse e 'l figlio illustre e ne fêr scempio:
      Or con le ancipiti aste, ora col brando.
      Ned alcun più redìa, se non che Palla
      Mise un fier grido ed affrenò le turbe.
      ? 531 "Cessate dalla guerra aspra, Itacesi! 665
      Sangue non più; divisi ìtene tosto."
      Allibîr tutti, impaurîro; l'armiVolano di lor man; d'aste e di spade,
      Al gridar della Dea, sparsa è la terra.
      Fuggon vèr la Città, bramosi tutti 670
      Di porsi a salvamento. Ulisse in questaMette un terribil grido e su' fuggenti,
      Al par d'alti-volante aquila, piomba.
      Se non che Giove l'avvampante folgoreContorse e l'avventò davanti a' piedi 675
      Dell'occhi-glauca Dea. Vòlsesi un trattoAd Ulisse Minerva: "O di Laerte
      Sagace inclita prole, or via t'acqueta,
      Questa furia di guerra in cor reprimi


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





Laerte Ciel Qui Palla Diva Ringagliardito Laerte Minerva Eupite Palla Itacesi Dea Città Giove Dea Ulisse Minerva Laerte