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      Che la Indipendenza può bensì esservi data da una Monarchia costituzionale, ma che la vera libertà politica e religiosa non può aversi se non se quando le altre nazioni insorgeranno contro il dispotismo, e le une delle altre si renderanno solidali;
      Che le sorti della causa della libertà italiana ed europea sono riposte in voi, nella generazione che sta crescendo, e non già nei rivoluzionari del 1848, i quali, per gli errori, le sconfitte, e gl'inganni dei principi e delle fazioni, caduti sono nello scetticismo e nella corruzione dell'animo.
      Se i miei scritti saranno valevoli a persuadervi col fatto delle verità accennate, mi terrò soddisfatto pienamente per quel qualunque pericolo che io possa incontrare nello averle date francamente al pubblico.
     
      Londra. ottobre 1857.
      FELICE ORSINIPARTE PRIMA
     
      CAPITOLO PRIMO
     
      Nacqui in Meldola, piccola città dello Stato Romano, nel dicembre del 1819; ed ebbi a genitori Andrea Orsini di Lugo e Francesca Ricci di Firenze. A nove anni fui affidato alle cure di mio zio paterno Orso Orsini, dimorante in Imola, il quale risguardommi come figlio. Da lui m'ebbi educazione severa, attiva, studiosa, soverchiamente religiosa, ma onesta.
      Nel 1831 scoppiò la rivoluzione a Modena, Parma, Bologna, ed a guisa di lampo si estese nelle Romagne e nelle Marche.
      Gli Austriaci, ne' quali dopo il 1815 risiedette la tutela dei governi italiani, invasero le provincie insorte per ischiacciarle. Alcuni combattimenti ebbero luogo: i liberali mostrarono molto valore, ma alla fine fu forza cedessero alla sproporzione del numero ed alla disciplina delle soldatesche imperiali.


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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