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      A tutti poi due paoli romani al giorno, quando trovavansi in attività di servizio. Non mancarono, com'è naturale, gli eccitamenti del parroco, del confessore, delle donne bigotte, e le promesse di avanzamenti, ecc., cosicché la nuova soldatesca papale contò nelle sue file in breve tempo ben meglio di 50.000 teste. Quanto agli uffiziali, si tolsero dai nobili, o da chi s'era distinto per zelo di persecuzione contro i liberali e prima e dopo i rivolgimenti politici.
      I centurioni non furono acquartierati: s'ebbero facoltà di tenere l'armamento nelle rispettive abitazioni, e solo ne' dì festivi e di solennità si distinguevano per divisa militare a loro speciale.
      Per essi nulla v'aveva di sacro; dal loro fanatismo non si risparmiava né sesso, né età, né ingegno, né distinzione di natali. L'astenersi dall'ascoltar messa, il portare peli sul mento si tenevano per sufficiente indizio di liberalismo; e chiunque era in voce di liberale, veniva pugnalato o crudelmente bastonato; talché la gioventù un po' civile od usciva poco, o sul far di notte si ritraeva alle proprie abitazioni, quello essendo appunto l'istante in che i centurioni mettevano mano alle infamie loro. Tale uno stato di cose dava nascimento e vigore alle sêtte, che furono mai sempre una delle principali piaghe italiane, e si originavano gli odî, i quali finivano colle sanguinose e proditorie vendette, che toglievano la sicurezza individuale, e la persona ora del padre, ora del figlio, ed ora del fratello di una stessa famiglia.


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371