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      Dirò di più: ei pose in dileggio i cospiratori d'allora, chiamandoli partito neoguelfo, o gli uomini della primavera. L'unità, che appariva nei preparativi della insurrezione, mancò adunque al momento di azione; e tutto terminò con esilî, e prigioni, e atti arbitrarî.
      Quanto al manifesto del Farini, di cui tanto rumore si menò e allora e poi, era una moderatissima esposizione de' bisogni amministrativi dello Stato, e un richiamo, per così dire, a quanto si volle dai Potentati nel Memorandum del 1831. Solite imbecillità, moderanza a lato della rivoluzione; si voleva e disvoleva nello stesso tempo. Pei nuovi tentativi non fu più permesso ai fuorusciti di dimorare in Toscana: costretti di andare altrove, presero rifugio in Francia, e alcuni in Isvizzera. Renzi, per oggetti di cospirazione, tornò in Firenze: scoperto ed arrestato, venne consegnato alle autorità papali; e in faccia alla morte, con atto non comune di codardia, prese l'impunità comunicando al governo tutto quanto risguardava la insurrezione, e i nuovi piani che s'aveva in vista di eseguire.
      Il governo francese, tanto pei moti del 43, come per quelli del 45, relegò molti degli esuli a Châteauroux; e di qui e da Parigi e da Marsiglia, dove erano altri, continuarono a far progetti, e a mantenere corrispondenza colle Romagne, a fine di tentare nuovi rivolgimenti. Ma la inesperienza, la facilità di parlare, la imprudenza nello scrivere agli amici, ai parenti e alle belle, davano agio al governo papale di conoscere perfino ogni loro pensiero.


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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