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      Indi partii per Coira, dove giunsi l'11 di giugno 1854, vale a dire un mese dopo il colpo di Carrara.
      Al mio arrivo nulla rinvenni di preparato: il che fecemi manifesto come la insurrezione valtellinese, che doveva scoppiare e tener dietro quasi simultaneamente a quella della Lunigiana, fosse un sogno. Se riuscivo, mi sarei trovato isolato.
      Visitati i punti più adatti al passaggio di armi, e gli sbocchi opportuni ad operare una discesa nella Valtellina, che pigliasse all'improvviso e alle spalle gli Austriaci da Poschiavo a Maloia; dato ordine alle munizioni, le feci convergere ai luoghi destinati co' fucili, giberne ed altro indispensabile ad una spedizione. Di tutto, e con molti dettagli e considerazioni, scrissi a Mazzini.
      Fra i varchi stabiliti v'era quello del Muretto, che sta a sopraccapo del colle di Maloia; quantunque uno dei più facili, era nulladimeno necessario di camminare per due ore a traverso di ghiacciaie. Di altri punti non dico, perché non si scuoprirono mai dalle polizie.
      Nel rapporto che dava a Mazzini, aggiungeva:
      1°) che faceva d'uopo affrettare la spedizione, e cogliere il momento in cui gran copia di forestieri, sotto specie di prendere bagni, di bevere le acque di St-Moritz, di fare studî geologici e botanici, stava percorrendo il Cantone dei Grigioni;
      2°) che la polizia vegliava attentissimamente e che la presenza prolungata d'Italiani porgeva sospetti;
      3°) che non v'era a sperare sul concorso alla spedizione di montanari svizzeri o di chiavennaschi o bergamaschi, siccome ei mi aveva dato ordine di fare con coloro, che in quella stagione vanno ivi con mandre a pascolare o a lavorare;


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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