Pagina (113/371)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Li lasciava nella loro credenza, ed eglino mi dicevano aver chi un figlio nell'armata napolitana, un altro in quella del papa, ecc., e ne menavano vanto. Molte volte si beveva insieme alla salute di Pio IX, e tra una cosa e tra l'altra si finiva in allegria la nostra conversazione. Quanto a quelli con cui trattava realmente delle cose nostre, ridevano assai di questi strani casi o meglio commedie, a cui era pur forza abituarsi. Il mio vero nome poi veniva taciuto a tutti indistintamente; talché un giorno mi avvenne il seguente fatto, che mi piace di narrare.
      Trovavasi per caso in Coira il giovane ing. I[oni]. Essendo io italiano e dello stesso stato, venni facilmente in contatto con lui; e quantunque ottimo e liberal giovane, non m'intertenni mai nelle nostre conversazioni di materie cospiratorie.
      Sapendo ch'io veniva dal Piemonte, cadde col discorso sul fatto della Spezia, e con certezza disse, che l'Orsini era stato la cagione che tutto andasse in rovina; che ciò faceva per la seconda volta; che per la spedizione di Sarzana avevo avuto danari, ecc. A questo risposi, che mi pareva impossibile; che avendo parlato con l'Orsini, a cui professavo amicizia, m'ero accertato del contrario in seguito della esposizione di fatti chiari, ecc.
      Oh! no, nosoggiunse egli; "la cosa sta come dico, io lo so da buona fonte: uno della spedizione, che trovasi ora a Parigi, disse a Franceschi che Orsini aveva proibito perfino di far fuoco contro i soldati piemontesi, ecc."
      Sta benesoggiunsi; e volgendo ad altro discorso gli chiesi:


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





Pio IX Coira Piemonte Spezia Orsini Sarzana Orsini Parigi Franceschi Orsini