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      Compiuto il vespro, gli ottanta diverrebbero lo stato maggiore dell'insurrezione, e guiderebbero il popolo, secondo istruzioni già concertate, e sulle quali avremo tempo di intenderci. L'essenziale è la possibilità di trovare la cifra di uomini che v'ho indicata, e rivestiti delle qualità volute. Potete? Allora, se altri fatti non accadono prima in Europa che somministrino occasioni, dovrebbe maturarsi il fatto per la fine di dicembre. Non v'è bisogno di frequente corrispondenza con me, pericolosa anche quella: una parola che dica, ma segretamente: 'Possiamo accettare'; un'altra che dica: 'Il lavoro è compiuto; siam pronti'; non altro. Al cominciamento del dicembre dovrei ricevere da voi il quadro della guarnigione che avete, colla distinta dei corpi. Compiendo questo lavoro preparativo, sospenderete ogni altro colle provincie: penso io a tenerle preparate a seguire. Col popolo stesso andate a rilento; e quando anche vi credano scoraggiati, non monta. A ridestar il popolo, dieci giorni basteranno.
      Io, se un giorno sarete pronti, vi darò qualche uffiziale per dirigere l'insurrezione successiva al vespro, qualche mezzo pecuniario pei primi giorni, e me stesso per quel primo giorno in Milano.
      Posso anche assumermi di darvi i cento fucili che chiedete, ma credo pressoché impossibile la riuscita dell'introduzione. Tocca a voi in ogni modo dirmi dove e come dovrei averli pronti per voi. E se mi direte, calcolando freddamente le probabilità e i pericoli, che potete introdurli; e mi promettete inoltre d'impegnare uomini, in quella operazione, separati dal lavoro degli ottanta, sicché una sezione non distrugga la compagnia sola essenziale, li avrò pronti per l'epoca che mi direte.


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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