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      Ieri sera ti voleva dire tutto questo, ma non potei, perché mi venne udito che le guardie si avvicinavano alle nostre porte. Del resto io non sono di Mantova, ma di Padova
      .
      Tutto questo m'ebbe tranquillato.
      Sul cadere del giorno mi disse poi, che a nulla aveva potuto riuscire, poiché Casati stette sorvegliando il colloquio in un modo affatto insolito.
      Il suo pensiero era veramente da amico: mentre ne rivela l'animo, pone in chiaro come i patrioti pensino l'uno al benessere dell'altro, e si soccorrano a guisa di fratelli.
      Nel luglio ebbi risposta ad una delle mie lettere e ricevetti cinquecento franchi, che rimasero in deposito presso Casati: volli rimborsarlo pel pane che mi aveva fornito; ricusò costantemente. Pregai di avere carta da scrivere in quantità, giacché pensava di comporre un libro; chiesi di comperare tutte le opere di Byron, i quattro poeti italiani e molti altri libri di letteratura; ne volli pure di chimica e di fisica; tutto ciò mi fu concesso, tranne gli ultimi due, adducendosi per iscusa che non si trovavano. Questo era falso, perché, cambiatosi custode, li potei avere. Del resto, non seppi mai se fosse disposizione del presidente del tribunale o del custode.
      Discorrendo un giorno con Casati della Héloïse di Rousseau, egli si espresse così:
      Anche questo autore è uno di quelli, che hanno fatto la rivoluzione francese del 1789
      .
      Io mi posi a ridere e dissi:
      Non sono i filosofi che fanno le rivoluzioni, ma i bisogni del popolo; se questi non vengono soddisfatti, nascono le rivoluzioni


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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