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      .. I mezzi di cospirazione, i principî, diremo così, che la debbono indirizzare, sono per la loro semplicità e chiarezza come quei di strategia; ognuno li può conoscere, che abbia un po' d'intelligenza; ma la gran cosa sta nell'attuarli, e nel saperli applicare con accortezza. È questo appunto ciò che dà da sospirare alle polizie, per quanto astute elle siano.
      Senza venire ad esempî lontani, basti il mio per far conoscere vera l'asserzione; non v'ha polizia, se ne accerti il lettore, che non si possa ingannare; ma se questo è, si richiede dal lato nostro una prudenza, una costanza, un'audacia non comune.
      Tutte le notizie che feci pervenire all'estero, si riassumono nelle seguenti(32): diedi da prima cognizione del processo Calvi, della sua sorte, e della morte; indi parlai di me. Mostrai che, intimatami la sentenza di morte, mi sarei ucciso per non avere sulle spalle il carnefice; ma riavutomi da questo pensiero, feci conoscere che avevo vinto un tal pregiudizio, e che sarei spirato sul palco.
      Non molto dopo mi cadde nell'animo di voler chiedere di essere fucilato, in vece di appiccato; dopo alquanto pensare, mi ritrassi anche da tale opinione spontaneamente, e diedi a sapere che per ottenere ciò era mestieri chiedere una grazia, cosa che non avrei mai fatta. Decisi allora fermamente di non tornar più sopra tali idee, che sapevano di debolezza, e mai più vi pensai.
      Tutto questo dimostra però, che quell'affare d'impiccamento non m'andava molto a' versi, e che avrei preferito qualunque altra specie di morte.


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





Calvi