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      2°) che si hanno doveri verso l'Ente supremo, verso sé stessi, verso gli altri, verso la patria, che ci dà protezione e aiuto;
      3°) che dobbiamo fare ciò che è buono, pel sentimento di giustizia, che portiamo nel nostro cuore scolpito, sino da che veniamo alla luce del mondo, e non già per tema di pene, che minaccino le leggi umane o divine;
      4°) che l'uomo deve procacciarsi col lavoro il modo di vivere indipendente, e di dare onesta educazione ai suoi figli: la indipendenza individuale è il principio della libertà;
      5°) che la dignità, l'onoratezza, il fare ciò che è giusto costituiscono l'uomo dabbene; che l'ozio e il vizio fanno invece il malvagio;
      6°) che l'ozio e i vizî partoriscono la miseria; questa dà origine all'ignoranza; e l'ignoranza produce i delitti, e costituisce il più valido fondamento alla tirannide;
      7°) che la virtù vera non consiste già solo in una bella azione operata in un momento dato, ma nell'incessante soddisfacimento dei proprî doveri, delle piccole e giornaliere virtù, come avviene dell'uomo, che sotto modeste vesti lavora da mattina a sera, e stassi contento di poter procacciare alla sua famigliuola un modico pane e saggi principî di educazione;
      8°) che per esser liberi nelle nostre azioni è necessario che la patria sia pure indipendente e libera; che questa è l'Italia; che sino a che avremo Papa, e Francesi, e Austriaci, o qualunque altro straniero in casa nostra, noi siamo schiavi, ed eglino i padroni;
      9°) che il primo, primissimo dovere degl'Italiani è quello di farsi indipendenti, di cacciare gli stranieri;


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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