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      Ora sono venuto in Roma, né già come tutti fanno, per chiedere compensi, ma per condurci una vita tranquilla, per trarre qualche profitto da quella stessa speculazione libraria, che mi dette i più belli risultati a vantaggio del Governo stesso, e mettermi così nella possibilità di educare i figli miei. Siccome pel mio Sovrano ho sacrificato tutto, ho esposta perfino la vita, però non ristarò dall'invocare altamente la protezione di tutti quelli che lo rappresentano, ed in ispecial modo dell'Eccellenza Vostra, ma protezione di semplici parole, la quale mi ritorni onorato nella società, mi aiuti a conseguire lo scopo che desidero. Eccole alcune righe, che la illumineranno più chiaramente sullo stato di situazione delle Romagne; e voglia il cielo che l'Eccellenza Vostra possa col suo ingegno, colla sua energia riuscire a ridurre quei popoli un'altra volta cristiani, un'altra volta fedeli al nostro Sovrano.
      L'Eccellenza Vostra, allorché anni sono si trattenne nelle Legazioni, avrà trovato quelle popolazioni in un principio di disorganizzazione morale, ma non in uno sfacimento assoluto quale oggi si presentano. Abbisogna considerare come perduta la generazione presente dai tredici anni in su, fiaccarne l'orgoglio per toglierla alla possibilità di far peggio, pensare seriamente alla educazione della generazione futura. I Romagnoli d'oggi sono tal canaglia, che si maschera del colore di papalino, o di liberale, secondo crede che possa tornarle a miglior conto, per cui il male non sta soltanto nelle macchinazioni dei liberali, ma nella massa, la quale è talmente demoralizzata, sian pure ecclesiastici o secolari, poveri o ricchi, uomini o donne, che di umano non le rimane che la semplice figura.


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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