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      Dovrei dunque tacermi, e nondimeno, per obbedire, dico che le Vocali son cinque, A, E, I, O, U.
      - Bene! sei un Salomone; ma come si fa che nell'alfabeto di ogni lingua l'A sia prima, e l'E sia dopo? Di questo fatto generale dev'averci una ragione; puoi indicarmela tu? E qui aguzza bene i tuoi ferri, perché bada che voglio una risposta, che torni per appunto.
      Confesso che questa seconda interrogazione mi andò nell'umore, parendomi che richiedesse gran levatura di mente e lunga considerazione. Ma che? ero forte in grammatica, e, non pensandoci su piú che tanto, risposi subitamente: - La ragione di ciò, padre mio, è che à ed è sono voci dei verbi avere ed essere, verbi ausiliarii ed importanti, senza il cui aiuto si ha un bel volere coniugare tutti gli altri.
      - Risposta ingegnosetta, figliuol mio, e che con l'arrota d'un po' di commento potrebbe stare a martello, - soggiunse mio padre -; ma delle questioni, anche delle piú da nulla a prima vista, è d'uopo andare al fondo; ed io che là intendo condurti per darti a divedere come il piú triviale ed ozioso quesito di grammatica possa convertirsi in un trattatello di politica, e di morale, ti prego di stare in orecchi, e far tesoro delle mie parole.
      E qui mio padre si calcò sul capo la parrucca, tirò su una presa di tabacco, raschiò, tossí, e continuò del seguente tenore: - Hai posto mai mente, figliuol mio, al nostro vicino Pietro? Egli è piú là che tristo, piú là che scimunito; bontà, modestia, cortesia non sa come siano fatte; ti morde baciandoti, ti fa un mal tratto ridendo, ti caccia l'ugne nelle carni stringendoti la mano.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





Vocali Salomone Pietro