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      La cosa piú dolce è morire scannato innanzi alla porta dell'amante, e lasciarle il proprio sangue sulla soglia. Fresco è il tuo bacio, e fresco com'esso sentirò il coltello, se m'entrerà nel core per amor tuo. O mia fanciulla, tu sentirai a mezzanotte grida e bestemmie, e voci di gente che diranno: Buoni cristiani, aprite le finestre, e sporgete le lucerne; ché qui è un uomo ferito. - E all'alba tu vedrai il sangue sulla strada, a mezzogiorno la croce, a vespro i preti, e dietro i preti il mio cataletto".
      5. "Ell'era dalla finestra con sua sorella, e mangiavasi una pera, ed io mi fermai a guardarle. Gentil brunetto, mi disse, chi di noi guardi tu? - Guardo la piú bella di voi due, e l'ammiccai con l'occhio sinistro. Allora mi lanciò la pera, che aveva in bocca, pera rubiconda come le sue gengive, e che serbava l'impronta dei suoi denti; e la pera dalla sua bocca passò nelle mie mani, e il cuore dal mio petto passò nella sua bocca. Mangiati, o donna, il mio cuore, ché io mi mangerò la pera tua".
     
      Dopo aver cosí cantato parecchi mesi sotto le finestre della donna, il giovine deve in fine domandarla alla famiglia di lei, e dichiarare la sua intenzione. In molti paesi la dimanda di matrimonio si fa in modo simbolico: l'uomo colloca di notte innanzi all'uscio della ragazza un grosso ceppo, a cui fa con la scure uno spacco, e mette nello spacco una bietta. Se la madre della fanciulla si tira al mattino quel ceppo nella casa, dà segno di aver accettato il partito, e la fanciulla dicesi acceppata.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





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