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      Ci sono ignorate, perché l'insegnamento scolastico fuorviò le vergini forze della nostra intelligenza in studii morti, che alimentano una curiosità puerile, un orgoglio ridicolo, e tu ti abbatti in persone che conoscitrici del valore dell'attica mina e del sesterzio romano non possono ancora, e siamo a tre anni, comprendere il nuovo sistema metrico. Ci sono ignorate, perché la borbonica signoría coprí d'un funebre panno la macchina governativa, e togliendoci la vita pubblica spense negli animi nostri l'amore del pubblico bene. Oh sí! tutto allora era mistero: gli impiegati erano i sacerdoti di Samotracia, la porta del tempio era coverta d'un velo, perché dentro vi si adorava il Vitello di oro; e non diciamo la cognizione degli affari dello Stato, ma quella degli affari comunali era una specie di scienza occulta; pochi adepti ne sapevano qualche cosa, e l'ignoranza degli altri cittadini agevolò i furti e le usurpazioni, e tolse via la possibilità di denunciare quelle usurpazioni, e di rivendicarle.
      Tale mancanza di studii pratici, e di cognizioni di fatto nuoce all'attuale organamento dei comuni, ai quali la nuova legge comunale non ha recato quei frutti, che applicata da abili mani deve immancabilmente produrre. In molti luoghi i nuovi Sindaci sono imbarazzati e confusi come gli abitanti di vecchio edifizio, che al tempo stesso si demolisca, e si restauri. Il polverio dei calcinacci gli acceca, il rumore delle travi corrose che cadono gli stordisce, e vanno e vengono indarno, trovando sempre l'uscita chiusa o da una tegola o da una pietra.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





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