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      L'ebbe ed uscí e sull'uscire vedendo nel cortiletto un uscio aperto vi s'introduce e si nasconde dietro una botte. Il ladro aspettava ivi la notte col fine, il vede ognuno, di cucirsi i bottoni. Ma il Santelli avea detto una brava messa la mattina, e il ladro fu scoperto. E questo sia avvertimento a ciascuno di chiuder bene la porta nelle sere di maggio, e non prestare a nessuno né ago, né filo.
     
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      In maggio gli alberi e gli uomini ripigliano le vere loro sembianze, gli uni le frondi che perdettero, gli altri il nome che durante l'inverno si cambiarono. Al 1847 un tal Nicola Basciolino uccide Vincenzo Gaudio in Cosenza, e seppe condur sí bene il fatto suo che sfuggí alle ricerche della Giustizia. Prende il nome di Agnolillo, e questo Agnolillo di nuova specie con le mani tinte di sangue passeggiava impunemente per Cosenza. Ma ruba una lima ad un falegname, viene colto dalle Guardie di Pubblica Sicurezza, ed Agnolillo si trova essere Basciolino. E ciò sia d'avviso alle nostre brave guardie, le quali (se guarderanno bene in volto ogni uomo che passa) troveranno in maggio i ladri che invano cercarono in gennaro.
     
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      Maggio è il mese di Maria; e poiché nel Credo dei contadini Francesco secondo è fratello di Gesú Cristo, si prega Maria per affrettare il ritorno del Borbone. E questo ritorno parve cosí possibile, cosí certo, cosí vicino ad un ubriaco, che il dí 9 nel largo innanzi alla posta prese a gridare: Viva Francesco II. Ma le Guardie di Pubblica Sicurezza Pietro Manfredi, Bajoletti e Tregrossi gli furono addosso, e lo arrestarono.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





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