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      È la ministra dell'intelligenza, è l'arme innocua ma potente, che scevera l'uomo dalla bestia. Date la mano alla bestia, e la bestia sarà uomo; toglietela all'uomo, e questi perderà il dominio sull'universo. Essa trasfigura la materia, e v'imprime le gioie, i dolori, le speranze dell'operaio; essa crea mille forme e rende palpabili, visibili, ed immortali le idee. Né mi parlate della nobiltà di queste. Idee che non possono tradursi in fatti, idee, che aggirandosi solitarie nel cervello non possono muovere i muscoli, sono inutili idee. Or l'operaio adopera la mano, ed è uomo; trasforma la materia, e diventa emulo e manovale di Dio.
      Ma quest'emulo e manovale di Dio ha ottenuto ciò che gli spetta? ha occupato nella società il posto che gli conviene? Udite, signori: vi racconterò una storia. Un calzolaio lavorava sull'uscio di via: passa con la croce sulle spalle il divino operaio, e chiede di potere riposarsi sulla soglia. La miseria ci fa crudeli, il calzolaio era misero, e gli risponde "Cammina". E Cristo gli disse: "Io camminerò, ma poserò, tu camminerai, né poserai". E di presente quel malarrivato sospinto dalla forza misteriosa delle divine parole rientra in casa, dà di piglio ad un bastone, e comincia il giro dell'universo. E son diciannove secoli ch'egli cammina, di giorno e di notte, sotto la sferza del Sole, e sotto quella delle tempeste, né può trovare ancora una pietra, neppure quella del sepolcro, per adagiarvi lo stanco capo. Questa storia dell'ebreo errante è una favoletta ingegnosa, che significa le vicende della vita dell'operaio.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





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