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      Le specie di agrumi conosciute da noi sono il limone, il limoncello, la lumia (limuni duci), la lima (piretta), il portogallo, il portogallo sanguigno; il cedrato (citru), la cedratella, il bergamotto, il melangolo, l'arancio, e la bizzarria, il cui frutto ha la buccia della lima, e la polpa del portogallo. I nostri giardinieri hanno un proverbio di somma sapienza, ed applicabile a tutte le vicende della vita umana: Dall'agro il dolce; e fu desunto dal modo che tengono di propagare gli agrumi. Sull'ingresso di maggio sotto le sortite (pedaruli) dei limoni tagliano a guisa di anello la corteccia, non intaccando però il libro; poi pungono in piú punti, ma lievemente e senza offendere il legno, la buccia delle sortite; e quando ciò si è fatto vi si pone sotto un cantarino pieno di concio crivellato e ben smaltito, in guisa però che copra il taglio ed i buchi delle sortite, d'onde queste non vogliono molto a cacciare le loro barbuzze. Si ottengono cosí pianterelle di agri limoni, che coi nesti ordinarii adottano facilmente il dolce portogallo, e le altre ragioni di agrumi. I padroni non fanno coltivare i giardini a loro mano, né andarli a metà: li concedono in fitto, ed i giardinieri oltre al pagamento del prezzo pattuito, si obbligano a fornir loro due volte alla settimana la mancia (tavola), e rinunziano a tutti i casi fortuiti. Questa condizione alimenta mille paure nell'animo del giardiniero, poiché le brinate, (jàstima) le caligini, gli oragani sono frequenti nelle maremme, e quando la Madonna del Carmine sua patrona gli si porge poco propizia, egli vi scapita e ne va col peggio.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





Madonna Carmine