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      La giacca ed il corpetto, i cui petti si soprappongono, hanno doppia bottoniera di ottone, se non in questo si preferiscono bottoni, anche di ottone, ma a globetti, e somiglianti a sonagli. Quando la brache sono a toppino le ghette giungono al poplite, lasciando tra sé e le brache un intervallo che si cinge con larga fettuccia, non sí però che nasconda la calza bianca. Quando poi i pantaloni sono a sparato, le ghette giungono con grande bottoniera all'inforcata; e sí le brache, e sí i pantaloni son tenuti su da bertelle. Le finte delle tasche dei calzoni e del corpetto, il sopragirello dei toppini e la monopola della giacca son sempre d'altra stoffa, e di altro colore, verde nei piú. Accrescete a questo scarperotti di cuoio grosso e bianco imbullettati fino alla punta, fazzoletto di seta con un gherone pendente fuori della tasca della giacchetta; una pipa con camminetto di legno, lavoro dei carcerati, ed intagliato bizzarramente, la quale si affibbia agli ucchielli di quella con catenuzza di ottone; una pistola che mostra il suo calcio nella tasca in petto (mariola) un pugnale, di cui si vede il manico, nella tasca dei calzoni, ed un fucile a due canne che si porta a spalla, sospeso sotto il braccio, e con la bocca in basso, e voi avrete il ritratto dei bravi che nei giorni festivi passeggiano pettoruti ed affilettati tra il nostro popolo, che li guarda con occhio rispettoso.
      Questi bravi sono le guardie, o, come diciamo noi, i guardiani dei galantuomini proprietarii, e la classe n'è numerosa.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319