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      Ma un tratto le Fate si dispiacquero dell'ingratitudine degli abitanti, e si tolsero di capo le ghirlande, e si vestirono a bruno, ed a luna silente tornarono a ballarvi, e il terreno battuto dai loro coturni di seta si apri in voragine, ed elleno ballarono sulla voragine. Ballarono sulla voragine, e secondo che intrecciavano e strecciavano le mani si toglieano dalle dita le anella, e giú le buttavano in fondo, e il Sole della dimani rivide la bella città e non la riconobbe.
      Vedete, continua a dire il volgo, quelle due motte, l'una rimpetto all'altra, con sopra quei muraglioni caduti? Una volta, Dio sa quando, capitarono qui sette fratelli mentre il Sole andava sotto, e portavano sulle palme intrecciate una sorella, che dormiva. L'adagiarono senza svegliarla sotto un noce, e, guardandola con amore, si dissero l'un l'altro: - Che bella sorpresa sarebbe per Marsilia se al destarsi si ritrovasse dentro un palagio! O diavolo, aiutaci. - E il diavolo comparve con in capo un nicchio di prete, e disse loro: - Sono ai vostri servigi. - E di presente messosi all'opra costruí in una nottata quelle due motte con quei due palagi sopra. E Marsilia fu posta in un letto di piume con cortinaggi di seta; e, mentre seduti attorno attorno i sette fratelli la contemplavano, il diavolo le portò una stia di argento con dentro una gallina di oro e sette pulcini di oro. E la gallina chioccò, ed i pulcini pigolarono, e Marsilia aperse gli occhi. Aperse gli occhi, e disse: - Billi, billi, billi. E la gallina di oro ed i sette pulcini di oro sbattettero l'ali, che diedero un suono come di cento violini, e volando via dalla stia corsero dietro a Marsilia.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





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