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      Quanti ufficiali non conosciamo che darebbero volentieri la vita per distruggere il brigantaggio? Quant'impiegati civili che ne gemono? Ora perché i loro sforzi falliscono, e abortiscono i loro consigli? È necessario che tra loro vi abbia chi sia indegno di loro, e che li tradisca. Il vino, le donne ed il denaro fanno prevaricare i sapienti; e disgraziatamente in Calabria si trovano magnifici vini, magnifiche donne, e denari sonanti. Aprite dunque gli occhi; o per dir meglio, apriamo noi tutti gli occhi. Garibaldi venne tra noi: disse agl'impiegati: - Vi serberò negl'impieghi, vi crescerò i soldi -, e subito per incantesimo la rivoluzione fu fatta, e il Borbone parti. - Non potrebbe ora il Borbone ripetere la lezione imparata? Quanti impiegati siamo noi a credere, ed amare sinceramente l'Italia? Cercate dunque, e troverete: i briganti fan guerra ai contadini; chi dunque li protegge? Cercate e troverete. I briganti intendono a promuovere una reazione chi ne tiene le fila? Cercate e troverete. I borbonici ritornano da Roma; hanno qui amicizie, parentele, efficacia, ed autorità: a chi potranno rivolgersi? Cercate negli archivii, e troverete. Animo dunque, o magistrati: se vi hanno perversi tra voi, ardete di santo zelo, e levatevi questo bottone, che vi deturpa l'abito. Animo, o prode, o glorioso esercito nostro se vi han tristi tra voi, levatevi questi bottoni, che vi deturpano la divisa. Quando il ministero prende la misura superlativamente sciocca di accordare un congedo illimitato a tutti i militari del Napoletano dell'anno (notate bene!


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





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